lunedì 27 novembre 2017

LE LEGGENDE DELLO SPORT
Calcio

LUIS NAZARIO DE LIMA RONALDO
 Risultati immagini per luis nazario da lima ronaldo
- IL FENOMENO -


Iniziamo a conoscere da vicino i personaggi che hanno fatto la storia dello sport. Iniziamo da Ronaldo.
Soprannominato O Fenômeno, è considerato da molti il più grande attaccante della propria generazione, nonché uno dei migliori giocatori della storia del calcio. Cresciuto nel Cruzeiro, arriva in Europa con la maglia del PSV Eindhoven. Nel 1996 si trasferisce al Barcellona , con cui vince una Supercoppa di Spagna, una Coppa delle Coppe e una Coppa di Spagna. Dopo una sola stagione viene acquistato dall' Inter dove resta cinque stagioni vincendo una Coppa Uefa (ora Europa League). Nell'estate del 2002 passa al Real Madrid e in cinque anni conquista un campionato, una Supercoppa spagnola e un Mondiale per Club. Conclusa l'esperienza in Spagna, nel 2007 si trasferisce al Milan prima di chiudere la carriera nel 2011 con il Corinthians
In Nazionale ha conquistato due Mondiali nel 1994 e nel 2002, due Coppe America e una Confederations Cup. 
A livello individuale ha vinto due edizioni del Pallone d'Oro (1997 e 2002) e tre del Fifa World Player , record condiviso con Zidane.
Se non l'hai ancora fatto clicca sul link sotto il titolo e divertiti con le sue magie per qualche secondo.....


Fonti: Wikipedia, gazzetta.it

giovedì 9 novembre 2017

da www.gazzetta.it - 9 novembre 2017

Paralimpici, 

Bebe Vio non si batte! 

A Roma è ancora oro Mondiale!

Dopo due anni, un oro olimpico, un viaggio alla Casa Bianca, un clamoroso debutto da conduttrice TV, Bebe Vio si conferma la più brava nella rassegna iridata paralimpica. Travolta in finale la russa Boykova. "La carica? Da Jovanotti".


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Oro mondiale! Di nuovo. Dopo due anni, un oro olimpico, un viaggio alla Casa Bianca, un clamoroso debutto da conduttrice TV, Bebe Vio si conferma la più brava nella rassegna iridata paralimpica. Una scarica di entusiasmo inonda la sala dell'Hilton di Fiumicino: un ciclone. Con Bebe Vio rischi sempre di prendere la scossa. Succede ancora una volta alle fiorettiste avversarie: dopo quattro assalti nel girone eliminatorio, Bebe ha via libera fino ai quarti, dove batte la georgiana Khesariani per 15-5 per poi travolgere la russa Mishirova 15-1. Poi l'ultimo atto contro la russa Boykova. Qui le cose all'inizio sono più complicate, ma solo per qualche secondo: a un certo punto Bebe scappa, scandendo le stoccate con il suo tradizionale urlo di gioia: 9-2, 11-3... "Andiamo!", strilla l'amica-collega Sofia. Fra i tifosi anche Alessia Sarri, che ha appena vinto l'argento nella spada. Finisce 15-3.

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PROMESSA — La promessa fatta quest'estate, fra una ripresa è una premiazione, è stata mantenuta: "Ma quale Sanremo, lo sport per me viene prima di tutto". Parole che erano piaciute al leader paralimpico, Luca Pancalli, che ora esulta.

La festa azzurra dopo l'oro. Bizzi
JOVANOTTI — E l'oro di Bebe fa felice anche Lorenzo Jovanotti, grande tifoso dell'azzurra. Che proprio alla vigilia le aveva mandato il suo ultimo singolo, titolato "Oh, vita" e ispirato a lei: "Ti aiuterà, ascoltalo ma da sola, non puoi ancora farlo sentire a nessuno!". Due le ipotesi: o l'ha ispirata o le ha portato fortuna. "Jovanotti mi ha mandato la sua nuova canzone, sono contentissima. È stato bello sentire il suo inedito e canticchiarlo nella mia testa durante la gara, anche se avevo paura che si potesse capire qualcosa. Mi è servito tanto, il testo ha un grandissimo significato: Lorenzo è un grande e lo ringrazio". Queste le parole di Bebe nella conferenza stampa successiva al suo trionfo.
 

lunedì 6 novembre 2017

articolo tratto da www.gazzetta.it

Domenica 5 novembre, corsa la più importante maratona al mondo!

Maratona di New York:

 storico successo per la Flanagan, Sara Dossena è super! Kamworor domina tra gli uomini

Era dal 1977 che una statunitense non trionfava nella Grande Mela, sesta invece la azzurra all’esordio sulla distanza.

Il keniano Geoffrey Kamworor e la statunitense Shalane Flanagan: sono loro i vincitori della maratona di New York 2017. Una maratona ancor più simbolica del solito, dato il luttuoso attentato di martedì a Manhattan. La città e i 53.000 partecipanti di 125 Paesi (3002 italiani) han risposto al meglio.
New York 2
QUARANT’ANNI Il successo della Flanagan, poi (2h26’53”), sembra voluto dal migliore degli sceneggiatori: era dal 1977 (Miki Gorman, atleta scomparsa nel settembre 2015) che, in campo femminile, non si imponeva una portacolori a stelle e strisce. La 36enne, bronzo olimpico sui 10.000 a Pechino 2008 e in maratona sesta ai Giochi di Rio 2016 (sulla distanza non si imponeva dai Trials 2012), alla vigilia aveva dichiarato che, in caso di vittoria, questa sarebbe stata l’ultima gara di una luminosa carriera: sarà davvero così? Decisivo un attacco intorno al 36° km, fatale anche alla grande favorita, la keniana Mary Keitany (seconda a 61”), che inseguiva un quarto, storico successo consecutivo.
New York 3
SUPER DOSSENA Nell’ambito applausi anche a Sara Dossena: la 32enne bergamasca, all’esordio sulla distanza capace di una prova da vera protagonista, è sesta in 2h29’39”. E’ lei, già azzurra di buon livello nel triathlon, a menare le danze per 18 km. Poi resta col gruppo di testa (composto da sei-otto unità) fino intorno al 32° e quando i ritmi si fanno più serrati, ha l’acume di proseguire a un’andatura più consona alle sue possibilità. Corre la seconda mezza ben più velocemente della prima (1h16’18” e 1h13’21”) e, oltre alle convinzioni per il futuro, si guadagna sul campo la convocazione per gli Europei di Berlino 2018. Anche Emma Quaglia è tra le prime fino al 18° km: poi cala e chiude in 2h34’10”.
New York 5
GLI UOMINI La gara maschile si sviluppa a sua volta su ritmi lenti. Ma il finale è scoppiettante. E, dopo una progressiva selezione, si risolve in uno scoppiettante testa a testa tra il 24enne Kamworor, già due volte iridato sulla mezza (2015 e 2017) e nei cross (2014 e 2016), anche argento mondiale sui 10.000 a Pechino 2015 e il quotato 35enne connazionale Wilson Kipsang, uno dei migliori interpreti della maratona delle ultime stagioni. Il primo allunga intorno la 39° km, il secondo nel finale gli recupera metro su metro, sino a concludere letteralmente alle sue spalle: 2h10’53” a 2h10’56” dopo un passaggio a metà gara in 1h06’09”. Per l’allievo di Patrick Sang, compagno di allenamenti del campione olimpico Eliud Kipchoge e atleta gestito dal manager olandese Jos Hermens, dopo il secondo posto nella Grande Mela del 2015, sui 42 km è la prima vittoria della carriera.
New York 4
Andrea Buongiovanni
Twitter: @abuongi

giovedì 2 novembre 2017

“Aboliamo l’ora di ginnastica”, tutti a casa


“L’idea” è di Giordano Tedoldi e pubblicata sul quotidiano Libero. Lo spunto è la circolare inviata da un Dirigente Scolastico di una scuola del siracusano, condivisa dai genitori, in cui si vieta agli alunni di portare, durante l’ora di Educazione Fisica, piercing, bracciali, spille, unghie ricostruite, oggetti acuminati o taglienti, nonché di indossare un abbigliamento idoneo e di allacciare le scarpe.

Se si è resa necessaria una circolare per ricordare queste elementari istruzioni – afferma Tedoldi – è perchè la disciplina è ormai la Cenerentola del programma scolastico.
Le ore di educazione fisica – prosegue l'articolo su Libero – sono solo uno svago, un momento di pausa. E poi, chi fa ormai le ore di teoria?
Non stupisce che l’Educazione Fisica non abbia nella pagella un peso pari a quello delle altre discipline.
E dunque? Certo non è venuto meno il “mens sana in corpore sano” ma chi tiene veramente al corpo ha a disposizione palestre e circoli sportivi. E l’ora di ginnastica? Forse è venuto il momento di abolirla. E gli studenti cosa faranno in quell’ora? “Si potrebbe anche non fare nulla, e mandare tutti a casa”, chiude Tedoldi.
testo della redazione del sito internet di Orizzonte Scuola

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